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Attraverso la presentazione di dipinti e sculture, appartenenti a un lasso di tempo che va dal XIII al XIX secolo, lo studio di Piergiacomo Petrioli si propone di analizzare la diffusione dell'allevamento della razza del maiale di cinta durante i secoli e nelle varie aree geografiche italiane. È proprio attraverso la storia dell'arte che si vuole tracciare un percorso della razza di cinta senese che ne attesti le origini e la fortuna, formulando infine una ipotesi circa le sue origini. "Per molto tempo - infatti - gli storici non si sono granché preoccupati dell'animale. Lo hanno abbandonato alla 'storia minore' come avveniva per tutti quei temi che sembravano loro futili, aneddotici o marginali", tuttavia, continua Michel Pastoreau, "considerato nei suoi rapporti con l'uomo, l'animale rientra difatti in tutte le grandi indagini di storia sociale, economica, materiale, culturale, religiosa, giuridica e simbolica".